Fonte: italicissima

Il termine italiese (italiano + inglese) fu coniato da Gianrenzo Clivio nel 1975 per descrivere il misto tra italiano e inglese parlato dagli immigrati italiani in Canada. Questo termine è usato anche per descrivere l’inglese italianizzato parlato nelle comunità di immigrati italiani negli Stati Uniti, in Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda. E per rendere ulteriormente confusionale il concetto, oggigiorno gli italiani residenti in Italia usano questo termine per descrivere i loro prestiti dall’inglese.

Made in Little Italy
Nel contesto dell’immigrazione, l’italiese fu il prodotto della vita nelle Little Italy. Questi quartieri urbani erano popolati principalmente da meridionali emigrati, molti dei quali parlavano solo i propri dialetti locali non essendo mai stati esposti all’italiano standard. Gli immigrati di prima generazione dovettero quindi affrontare due ostacoli linguistici: l’inglese e i dialetti spesso incomprensibili parlati dai loro connazionali italiani.

Un dialetto italiano etnico
Gli immigrati presero in prestito parole e frasi inglesi incorporandole nei loro discorsi ogni volta che vennero esposti a nuovi oggetti o concetti per i quali non vi erano equivalenti in italiano. Alcuni degli esempi più noti includono checca (Ing. cake; Ital.torta) e storo (Ing. store, Ital negozio). Questi termini vennero adoperati tra parenti e nelle comunità, creando quello che Marcel Danesi (1985) definisce “dialetto etnico” o “ethnolect”, che ha permesso agli immigrati provenienti da parti diverse d’Italia di comunicare tra loro.

Inglese italianizzato
In generale l’italiese si tratta di un inglese che ha subito un processo di nativizzazione, o italianizzazione, il che significa che è stato morfologicamente e fonologicamente adattato all’italiano. Per farla più semplice, l’italiese è inglese travestito come italiano. Nomi e aggettivi tendono quindi ad usare la finale standard italiana: -o e -e al singolare maschile, -a ed -e al singolare femminile. I verbi finiscono quasi sempre in -are.

Nomi
ciso (Ing. cheese; Ital. formaggio)
battirummi (Ing. bathroom; Ital. bagno)
pinabarra (Ing. peanut butter; Ital. burro d’arachide)
sonamabiccia (Ing. son of a bitch; Ital. figlio di puttana)
stritto (Ing. street; Ital. via)

Aggettivi
api (Ing. happy; Ital. contento)
attrattivo (Ing. attractive; Ital. attraente)
bisi (Ing. busy; Ital. occupato)
cippe (Ing. cheap; Ital. economico)
smarto (Ing. smart; Ital. intelligente)

Verbi
beccappare (Ing. to back up (a car); Ital. fare marcia indietro)
frizare (Ing. to freeze; Ital. congelare)
casciare (Ing. to cash (a check); Ital. riscuotere)
leoffare (Ing. to lay off; Ital. licenziare)
squizare (Ing. to squeeze; Ital. spremere)

Altre forme
L’Italiese è anche composto da loanshifts, calchi e approssimazioni. I Loanshifts sono prestiti di parole italiane che assomigliano all’inglese anche se hanno significati molto diversi in Italia. I Calchi sono semplicemente traduzioni parola per parola di frasi inglesi in italiano o italiese. Alcuni tra gli esempi più divertenti dell’italiese sono le approssimazioni, ovvero parole inglesi scritte come si scriverebbero in italiano.

Loanshifts
gioco (Ing. joke; Ital. game)
messa (Ing. mess; Ital. mass

[in church])
principale (Ing. principal; Ital. main or chief)
sopportare (Ing. to support [financially]; Ital. to withstand or bear)
tronco (Ing. trunk [for travel]; Ital. tree trunk)

Calchi
aspetto per (Ing. I’m waiting for; Ital. aspetto)
fa senso (Ing. it makes sense; Ital. ha senso)
guardi bene (Ing. you look well [good]; Ital. stai benissimo)
io sono sette anni (Ing. I am seven years old; Ital. ho sette anni)
una capa di caffe (Ing. a cup of coffee; Ital. un caffè)

Approssimazioni
ai calla iu becca (Ing. I’ll call you back; Ital. ti richiamo)
ariappa (Ing. hurry up; Ital. sbrigati)
donguori (Ing. don’t worry; Ital. non ti preoccupare)
taimanahaffa (Ing. time and a half (pay); Ital. straordinario)
tencsalotto (Ing. thanks a lot; Ital. grazie mille)

Varianti regionali
La situazione linguistica nelle varie Little Italy era simile a quella della penisola italiana. Mentre non vi era alcuna forma standardizzata di italiese, come è il caso con la lingua italiana, c’era una versione dell’ethnolect con varianti regionali corrispondenti ai vari dialetti italiani. Danesi (1985) sostiene che è quindi più corretto caratterizzare l’inglese italianizzato parlato nelle Little Italy come italiese siciliano, italiese friulano, italiese calabrese e così via. Ad esempio: la parola inglese per un conto del ristorante (bill) è billo in italiese generico ma billu in italiese calabrese.

Italiese nel Bel Paese
In Italia, intanto, una variante italiana dell’italiese nota anche come Itanglese, esiste da più di un secolo. L’italiese italiano però non è un prodotto dell’immigrazione, ma piuttosto di un’esportazione culturale, in particolare delle culture inglese e americana. Nonostante le proteste dei puristi linguistici che vogliono preservare la lingua italiana da ulteriori invasioni inglesi, l’uso dell’italiese sta prendendo piede in Italia grazie ai progressi tecnologici americani e i canali di social media. Anche se gli italiani sono più propensi a prendere in prestito parole e frasi inglesi nelle loro forme intatte, per esempio drink e coffee break, dizionari italiani quali Zingarelli e Garzanti contengono centinaia di termini inglesi italianizzati. Alcuni esempi includono:

Nomi
processore (processor)
sensore (sensor)

Verbi
bloggare (to blog)
bookmarkare (to bookmark [a website])
googlare (to Google)
sharare (to share [a file])
twittare (to tweet)
upgradare (to upgrade [software])
zippare (to zip [documents])

Gli effetti dell’assimilazione
L’Italiese ha unito gli immigrati all’estero in una maniera molto simile a come l’italiano standard ha unito gli italiani dopo l’unificazione d’Italia nel 1861. Italiani provenienti da regioni diverse, non potendo comunicare, forgiarono un linguaggio comune e, di conseguenza, una comune identità. Tuttavia, la tendenza degli immigrati italiani ad assimilarsi con successo nelle nuove comunità inglesi, ha portato al crollo dell’italiese all’estero. Ironicamente anche gli italiani in Italia sono volenterosi di far parte di una comunità globale dominata dall’inglese, ragione per cui la variante italiana dell’italiese è fiorente.

Nota: La maggior parte dell’italiese contenuto in questo articolo è stato citato dal G.P. Clivio Online Dictionary of Italiese, pubblicato dal Frank Iacobucci Centre for Italian Canadian Studies dell’Università di Toronto.

Se siete interessati all’italiese della Little Italy di New York, vi invito a leggere il mio post sul romanzo premiato Vita di Melania G. Mazzucco.